1-La Penisola del Sinis
Il paesaggio italiano è indissolubilmente legato all’uomo, questo perché non esiste in Italia, così come nella maggior parte dei paesi industrializzati, un ambiente naturale privo dei segni di trasformazione antropica, quindi il paesaggio nasce dall’uomo ed è l’ uomo stesso con la sua sensibilità che né consacra l’esistenza. Non sempre l’opera di trasformazione compiuta dall’uomo, nei secoli ha assunto una connotazione negativa, esempio ne è la campagna romana, che, anche se permeata da segni antropici, resti di strutture antiche e rurali, ha sempre goduto di una forte valenza estetica e pittori italiani e stranieri che per secoli né hanno riprodotto in immagini la sua quiete ed i suoi spazi infiniti.
La continua espansione delle città a scapito del territorio che le circonda, ha avuto la conseguenza che oggi è sempre meno evidente, la distinzione tra paesaggio urbano e paesaggio rurale. Le città tendono ad una espansione, laddove non esistono forti elementi della natura ad impedirlo, senza soluzione di continuità. Capita quindi di percorrere strade che attraversano città più o meno grandi, senza individuare elementi di separazione tra loro, o meglio senza percepire quel paesaggio rurale.